Castello Frosini situato nel comune di Radicondoli (SI)
in un territorio vicino Pisa

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DAL SEGNO DEL COMANDO A VOCI NOTTURNE .
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Vicende
parzialmente tratte dalla realtà e successivamente trasformate in
sceneggiati TV
Che cosa possono avere in
comune tra loro due sceneggiati trasmessi in TV, uno nel 1971 ( il
segno del comando di daniele D'anza ) e uno nel 1996 ( voci notturne di
Pupi Avati ), con un castello senese, via Margutta nella città di Roma,
i templari e un ponte e una piazza non più esistente nella loro forma
originale?
Possiamo
rispondere "tante cose" e vediamo perché. Tutto inizia nella realtà in
epoche assai remote, al tempo del cosiddetto "morbo oscuro", circa
verso il '300/500. Epoca questa oscura dove negromanti e maghi vi si
muovevano con estrema disinvoltura. Nello sceneggiato Il segno del
comando ( chi può lo cerchi in DVD perché la pellicola in
originale bianco e nero di quei tempi è ancora reperibile e fresca,
godibile nel susseguirsi della trama affascinante con le sue atmosfere
gotiche coinvolgenti, come se fosse fatta oggi ), assistiamo ad una
storia di fantasmi, di sette e sedute medianiche eseguite allo scopo di
contattare un negromante che rispondeva al nome di Ilario Brandani,
artefice del monile raffigurante un gufo. simbolo della conoscenza
magica, che veniva appunto chiamato il "segno del comando" allo scopo
di capirne i segreti Il negromante Brandani visse nel castello Frosini
situato nel comune di Radicondoli a Siena ma pressoché nel territorio
Pisano.
Costruito sulla
cima di una alta collina, circondato da fitti boschi e a picco sulle
sorgenti del torrente Pavone di fronte alla "Cornata di Gerfalco"
faceva parte dei possedimenti dei vescovi di Volterra. Successivamente
fu il feudo della famiglia dei Pannocchieschi, conti del vicino
castello di Elci e poi ancora entrò nell'ambito della sovranità senese,
probabilmente sotto il dominio dei conti d'Elci. L'interno del castello non è
accessibile ne visitabile in quanto il tempo, i vandali e l'incuria lo
hanno degradato. Ai piedi
della rupe, dove si poggia il castello, si dice che un tempo vi fosse
una sorgente d'acqua sulfurea, all'oggi scomparsa e che fosse presente
una "pietra calaminare" anche se non vi sono testimonianze della
presenza di una miniera nei territori. Dal XII al XIV secolo il
castello, secondo fonti storiche, fu anche una "magione" dei Cavalieri
Templari, rifugio di pellegrini e base del potente e misterioso ordine
cavalleresco. Altre due strutture poi sono da evidenziare. Una piazza
non più esistente a Roma distrutta in tempo di guerra ( della quale si
parla nel segno del comando ) e un ponte, sempre a Roma, il ponte
Sublicio ( oggi modificato e un tempo costruito in legno da ignoti
affiliati di una setta con un procedimento segreto senza chiodi ne
corde ) che appariva nelle puntate della miniserie voci notturne.
Questo sceneggiato è stato rimandato in onda su RAI PREMIUM tra agosto
e settembre del 2013 e, per chi non lo avesse visto a suo tempo, spero
che non se lo sia perso perché valeva proprio la pena di guardare di
nuovo questa miniserie. Anche in questa storia ( voci notturne ) si
parlava di magia e, nello specifico, di sacrifici umani fatti alla base
del ponte e sulle sponde del Tevere. Pupi Avati vide a suo tempo Il
segno del comando e ne rimase affascinato tanto da "creare" questa
nuova storia anche essa carica di atmosfere gotiche e presenze
impalpabili. Siamo di fronte alla trasformazione, usata come base, di
fatti accaduti, di personaggi reali, per la stesura di sceneggiature
per la TV.
Molti
elementi sono in comune per entrambe le storie, medesimi gli spunti. Da
sottolineare anche le musiche che accompagnavano le pellicole,
partiture musicali veramente enigmatiche e piene di fascino. Nello
sceneggiato di D’Anza ( il segno del comando ) ascoltiamo il 17°
componimento del misterioso Baldassarre Vitali e in
Voci Notturne le musiche vennero scritte utilizzando metodi in
disuso da secoli. Nella mia
memoria risuonano ancora le note e le parole della canzone cento
campane cantata da Lando Fiorini nel segno
del comando e che riporto qui a fianco. Il mio consiglio, per chi non
li avesse mai visti questi sceneggiati tv, è quello di approfondirne le
storie e reperire quante più possibili informazioni tenendo conto che
non tutto venne partorito dalla mente fervida degli sceneggiatori ma
che tanto si trova ancora immerso nel più reale e oscuro passato. Sono
storie affascinanti perché la loro matrice è reale. BETH

Il nuovo ponte Sublicio, quello
originale di epoca romana era
in legno e costruito senza l'uso di chiodi.
Guarda anche questo collegamento e avrai
altre informazioni
sul Segno
del comando, su voci notturne e sulla Fratellanza che
originariamente
costruì il ponte Sublicio.
http://las0rgente.net/tag/fulcanelli/
Del segno del comando furono stampati dei romanzi
fedelmente tratti dalla sceneggiatura
e pubblicati
sia dalla Rusconi che dalla
Newton Compton.
Purtroppo oggi intrfovabili.
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Testo
della canzone cento campane cantata in romanesco da Lando Fiorini come
sigla nel segno del comando
Nun me lo
di' stanotte
a chi hai stregato er core
la verità fa male
lasciame 'sta visione pe' spera'
din don din don amore
cento campane stanno a di' de no
ma tu ma tu amore mio
se m'hai lasciato ancora nun lo di'
no nun lo di' nun parla'
sei una donna o una strega chissà?
Me resta 'na speranza, la speranza
de quer sì...
din don, din don amore
cento campane stanno a di' de no
ma tu ma tu amore mio
se m'hai stregato dimmelo de s
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Il medaglione chiamato segno del
comando forgiato negromante Brandani
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Medium durante una seduta spiritica
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Il grande Ugo Pagliai nel segno del
comando vestiva i panni di Edward Forster studioso delle opere di Lord
Byron
La mirabile interpretazione di Carla
Gravina nei panni di Lucia, il fantasma della figlia illegittima dei
Principi Anchisi
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