Luoghi di enegia e mistero
BAGNI DI LUCCA E ALCUNE DELLE
SUE LEGGENDE
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Chi
un tempo si recava a Bagni di Lucca attraversava anche il Ponte della
Maddalena, meglio conosciuto oggi come "Ponte del Diavolo" ubicato in
località Borgo a Mozzano. Molto tempo fa, la località Fornoli, era
annessa al comune del
Borgo e poi successivamente questa frazione venne unita a
Bagni
Lucca in quanto possedeva la preziosa ferrovia che
agevolava
l'arrivo dei nobili e dei villeggianti nella zona. La ferrovia è ancora
funzionante ma purtroppo è lasciata
in stato di abbandono.
Il
Ponte del Diavolo
Trattasi di una ardita costruzione medievale che si stende con le sue
arcate al di sopra del fiume Serchio ed è
giunta sino a noi così come venne costruita. E' suggestivo passare
sopra quelle antiche pietre calpestate da moltissime persone, dai
viandanti di un tempo ai turisti di oggi. La leggenda narra che il
diavolo si presentò un giorno al costruttore del ponte dicendogli che
la prima anima che lo avesse attraversato lui se la sarebbe
portata
all'inferno. Il costruttore decise
quindi di far passare per primo sul ponte un cane con l'intento di
gabbare il Diavolo che, beffato,
se ne andò via accontentandosi della povera anima dell'animale. Per Halloween si festeggia la notte
degli antichi spiriti e dalle
piccole vie del suggestivo Borgo e dall'alto della vertiginosa arcata,
riecheggia un grido oramai famoso: "al
ponte, al
ponte!", urlato come richiamo per tutti coloro che sono in cerca
di emozioni.
Le streghe del
Pratofiorito
Gli anziani del luogo
raccontano che,
ogni dieci anni, per la vigilia di Ognissanti ( ossia nella notte fra
il
31 ottobre ed il primo novembre, per halloween ) le streghe fanno la loro apparizione
sul Pratofiorito e lì compiono il loro sabbath danzando in cerchio. E'
probabile che, dietro questa leggenda delle streghe, si celino ricordi
di culti pagani.
A
questo proposito si racconta che la Chiesa di S. Cassiano di Controni,
alla base di Pratofiorito, sia stata edificata sui ruderi di un
tempietto dedicato a Diana. Sembra che un altro tempietto sorgesse sul
versante opposto, verso Nord, dedicato forse ad una altra divinità
boschiva.
Certo è che, sulle pendici del monte, si trovano numerose specie
botaniche, molte delle quali non rientrano nella flora tipica di questa
regione. Si
riscontra una densità straordinaria di "Amanita muscaria", nonchè la
presenza di erbe come la mandragola, iperico, la belladonna, il
giusquiamo,
lo stramonio tutte erbe altamente velenose e tradizionalmente
impiegate
nei rituali magici e nelle pratiche esoteriche delle Streghe. E' stato ipotizzato che
qui, in epoca remota, esistesse un giardino botanico ricco
di specie con proprietà medicamentose. Le streghe qui poi sono di casa,
la tradizione del luogo, anche se in modo ovviamente silenzioso e
discreto, ne riporta ampiamente la presenza.
I fuochi
Un
culto precristiano è rappresentato dal "fuoco
dell'Annunziata", un gigantesco falò che veniva acceso ogni anno presso
l'omonima Chiesetta in prossimità del Colle di Corsena, in occasione
del 25 marzo, festa della SS.ma Annunziata, ossia in concomitanza con
l'inizio della primavera. L'accensione del falò era un rituale diffuso
in molte località della Val di Lima e scandiva ricorrenze stagionali o
lunari come ad esempio la tradizione del "fuoco di Sala" che veniva
acceso ogni anno per San Giovanni, il 24 giugno, subito dopo il
solstizio d'estate.
Il tempio astronomico
di Casoli
Il
mondo dei Celti riaffiora nei resti di un complesso litico vicino il
villaggio di Casoli. Si tratta di due grossi blocchi di pietra
lavorati e squadrati ad arte che presentano sui bordi una serie di fori
destinati ad accogliere aste di legno o di metallo. Grazie
all'orientamento e all'allineamento dei fori, si può ottenere una
raffinata meridiana in grado di fornire precise indicazioni
astronomiche e calendariali. Le pietre sorgono in uno spazio aperto,
parzialmente circoscritto dalla cerchia muraria interna dell'antica
rocca.
Il complesso fa pensare ad un antico tempio a cielo aperto con
funzioni di osservatorio astronomico, tipico della più genuina cultura
celtica.
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