a Moncalieri - Torino
Questo
castello medievale ha la fama di essere il luogo più infestato di
fantasmi che si possa trovare in Italia. Ma non è per questo motivo che
la costruzione ha attratto la nostra attenzione seppure sia un fatto di
estremo interesse. Nel 1196 l’allora vescovo di Torino lo passò di
proprietà alla congregazione dei Cavalieri Templari e nel 1500 fu di
pertinenza della famiglia Savoia.
Il nome del maniero viene attribuito ad
una disfatta subita da Tommaso Di Savoia durante la battaglia contro i
Francesi e quindi Rotta starebbe a significare il ricordo di quella
tremenda sconfitta. Ma nel tempo la zona fu teatro anche di altre
battaglie e fatti di sangue che resero celebre quella porzione di
campagna. Nel 1706 divenne la sede della prigionia di Vittorio Amedeo
di Savoia Re di Sardegna,
morto folle e incarcerato dal proprio stesso figlio. Successivamente
durante il primo conflitto mondiale il castello cadde in un rovinoso
stato di decadenza sino a quando, nel 1970, venne acquistato
dall’attuale proprietario che dette il via ai lavori di restauro. Si
racconta che nel castello e nella campagna circostante siano stati
visti numerosi fantasmi come ad esempio quello di un monaco in atto di
preghiera, di un cavaliere templare, di molti soldati morti in
battaglia, di una giovane donna che si affaccia al balcone del maniero
e c'è persino chi giura di aver udito lo scalpitio di un cavallo
fantasma e soprattutto di aver assistito alla ormai famosa processione
di fantasmi diretta al castello che si verifica ogni anno nella notte
tra il 12 e il 13 Giugno. Ma come abbiamo detto all'inizio vi è anche
un altro motivo legato a questo luogo e cioè quello riferito al luogo
stesso.
Il castello fu infatti edificato
su un punto di intersezione di due linee di forza terrestre, procedura
conosciuta in passato e applicata sovente per edificare chiese, templi
e cattedrali in modo da dare a queste costruzioni, destinate al culto
prima pagano poi cristiano, una "spinta in più" e che le univa, in
questo modo ed egregiamente, al mondo divino. In questi luoghi così
particolari, le vene pulsanti della terra, si possono avvertire delle potenti
energie e probabilmente è proprio per questo il motivo che sinasconde dietro tanta attività spiritica. Gli
spettri che visitano il castello e la campagna attorno ad esso appaiono
sempre nello stesso identico modo, riproducono sempre gli stessi gesti
e poi scompaiono ed è probabile che si tratti di un fenomeno chiamato
"residuo psichico" che consiste nella fedele ripetizione di una scena
che si è verificata in passato e che si è poi impressa nello spazio
attorno e dentro il castello. Il vuoto non è vuoto ( legge fisica ) e si comporta
proprio alla stregua di una pellicola cinematografica. Lo spazio che ci
circonda è infatti sensibile alle onde emesse dal cervello e
in condizioni favorevoli un
atto traumatico vissuto con una forte carica emotiva può rimanervi
impresso e queste immagini, che si ripetono e si ripetono sino
all'infinito, possono essere percepite da un osservatore sensibile ma,
appena l'osservatore si sposta, lo "spettro" scompare perché cambia
l'angolo di visuale. Con un residuo psichico è impossibile interagire
proprio perché non si tratta di fantasmi veri e propri ma bensì di
semplici residui di pensiero eternamente immortalati nella porzione di
spazio che è stata il palcoscenico del fatto luttuoso che li
ha avuto luogo.
Se invece fossimo in presenza di un fenomeno legato
agli Spettri ciclici è risaputo che con questi invece è possibile
intrare in contatto. Il fenomeno si verifica sempre e solo in un certo
periodo di tempo, a scadenze annuali, decennali o secolari.
Purtroppo visitare il castello oggi non è possibile in quanto trattasi
di proprietà privata ma si può sempre camminare sulle terre limitrofe
che lo cingono e che vibrano di una grande portentosa attività
energetica.
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Stemma Castello della Rotta
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