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-BLUE HOPE-
-Il diamante maledetto-
Luigi XIV e Maria Antonietta
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"Un
diamante è per sempre", recita un famoso slogan e poi ancora: "il
diamante è il migliore amico delle donne . . ok e mi fermo qui con le
banalità anche perchè questo diamante non è amico di nessuno se
guardiamo la leggenda che lo precede e poi nulla a questo mondo è "per
sempre", tutto finisce prima o poi. La sola cosa certa è che il
diamante possiede un grande fascino e per questo gli vengono attribuiti
svariati significati legati alla sua durezza, famosa l'espressionie
punta di diamante o come le nozze di diamante, frase questa che indica
la solidità di un rapporto di lunga data.
Il diamante è composto da carbonio cristallizzato e si forma
spontaneamente a grandi profondità, ha la capacità di riflette la luce
e per questo motivo risulta molto luminoso e affascinante. Costa però
un occhio della testa e non tutti se lo possono permettere anche se
avesse le dimensioni di una capocchia di spillo. Ma torniamo al Blue
Hope. In origine doveva essere di grandi
dimensioni e pare fosse incastonato in un idolo indiano dal quale fu
estratto per essere portato in Francia nelle mani di Luigi XIV che lo
acquistò e lo fece tagliare a forma di cuore
riducendolo a 67,5 carati. Una roba alla Indiana Jones insomma ma oltre
al diamante, così indebitamente trafugato e forse proprio per questo
motivo, anche la più grande e nera sfortuna venne portata nel cuore
della ricca Europa.
Il
diamante viene poi montato assieme ad altre
pietre preziose e la collana divenne di proprietà di Maria Antonietta.
Viene spontaneo dire che questa non fu una mossa tanto azzeccata vista
la fine
della sovrana. Ma era un diamante per il quale veniva spontaneo perdere
la
testa ... ( battuta SORRY ).
Il corpo di Maria Antonietta
fu gettato nella fossa comune
del cimitero della Madeleine sino a quando i suoi resti portati nella
basilica di Saint-Denis dove è
possibile visitare la tomba dedicata a lei e a Luigi XVI. Il diamante Blue Hope ed
altri gioielli della corona furono rubati e da qui inizia una ignota
via crucis che condusse il prezioso diamante a Londra dove venne
ulteriormente tagliato e portato ad una forma di 44.5 carati totali. Il
banchiere Lord Francis Hope ottavo duca di Newcastle, a cui si deve il
nome del diamante, lo acquistò ad un'asta pagandolo una ingente
somma di danaro.
Il diamante, prima di quel momento, era già' passato di mano in mano,
venduto e trafugato, tagliato e mutato nell'aspetto senza però perdere
i suoi influssi nefasti diretti a coloro che che ne erano venuti in
possesso. Nel 1830 il gioielliere che lo aveva tagliato morì di
crepacuore quando seppe
che era stato suo figlio l'artefice del furto del diamante e il figlio
si
tolse poi la vita alla notizia che il padre era morto per causa sua.
Chi
trovo' il diamante tra gli averi del giovane fu colpito egli stesso da
una morte improvvisa. Dopo di che il prezioso monile ricomparve al
collo di una ballerina delle Folie
Bergere uccisa la prima sera che lo indossava. Il
diamante godeva quindi a questo punto di una reputazione negativa e fu
venduto al gioielliere Pier Cartier che a sua
volta lo vendette al magnate americano della stampa Mc Lean,
proprietario del Washington Post, che lo regalò alla moglie la Signora
Evelyn Walsh. La signora lo sfoggiava con grande orgoglio e sembrava
che su di lei la maledizione non avesse alcun effetto.
Fu la sua famiglia e le
persone che vivevano attorno a lei a subire gravi disgrazie. Per primo
morì il fratello della signora, poi il figlio, ancora in giovane età e
la figlia. L'attività del marito subì un tracollo improvviso e furono
costretti a vendere il Washington Post. Nel 1949 il diamante blu
maledetto fu venduto al gioielliere Hanry
Winston e questi, dopo alcuni anni, lo donò alla Smithsonian
Institution di Washington che lo possiede ancora oggi. E' finita qui la
carrellata di morti improvvise e misteriose? Si è
estinta all'oggi la carica maledetta del diamante? non è possibile
rispondere a queste domande. E' però un grande peccato che un oggetto
così bello e raro ( i diamanti di questi colore sono pochi in giro per
il mondo ) sia gravato da una così grande scarogna. La maledizione che
lo avvolge riveste certamente una gran parte parte del suo fascino ma
chi si azzarderebbe oggi a metterselo al collo. Meglio se restava incastonato nell'idolo Indiano
dal quale fu
estratto.

Basilica Saint-Denis
- Francia
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Luigi XIV e Maria
Antonietta reali di Francia
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