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"... unguento unguento mandame alla noce
de Benevento
supra acqua et
supra vento et supra omne maltempo "
"Vicino alla
città di Benevento Vi sono due fiumi molto rinomati. Uno Sabato,
l'altro Calor del vento; Si dicono locali indemoniati...
Un gran noce di
grandezza immensa Germogliava d'estate e pur d'inverno; Sotto di questo
si tenea gran mensa Da Streghe,
Stregoni e diavoli d'inferno."
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LE STREGHE DI BENEVENTO
Nel beneventano vivevano ed operavano alcune tra le streghe più famose
nell'italia di quel periodo tra le quali troviamo Violante da
Pontecorvo, la Maga Menandra o la Maga Alcina che, secondo Pietro
Piperno autore dello scritto "De nuce maga", viveva a circa quattro
miglia dalla città di Benevento, nel paese di Pietra Alcina ovvero
Pietra pucina (Pietra piccola), che attualmente si chiama Pietrelcina;
la Boiarona, che aveva legato dei demoni alle noci e anche la Strega
Gioconna oltre che la cosiddetta Arcistrega della zona del Sannio che
rispondeva al nome di Bellezza Orsini, processata dal santo uffizio di
Roma nel 1540 famosa perché amava arruolare apprendiste molto belle
alle quali, dopo averle spalmate con l'unguento fatato, insegnava loro
la famosa formula per volare. Oggi si pensa che questo unguento
contenesse delle sostanze allucinogene e che quindi le streghe
credessero soltanto di volare. La leggenda delle janare ha dato a
Benevento la fama di essere la città delle streghe e ancora oggi in
questo luogo si respira un'aria magica e intrigante.
Si racconta che
alcune donne del luogo avessero l'abitudine di riunirsi, nelle notti
tra il sabato e la domenica, attorno ad un grande albero di noci per
dare vita al loro sabba demoniaco e tutte arrivavano sul luogo
dell'appuntamento volando a cavallo di scope dopo essersi unte con un
unguento miracoloso che, oltre a dar loro la capacità di volare, le
rendeva invisibili ad occhi indiscreti.
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Un
orgia di banchetti, balli e canti si animava attorno al grande noce che
oggi però non esiste più. Queste donne erano assai temute in quanto
potevano, così si diceva, causare aborti e deformità nei neonati oltre
che passare sotto le porte per insinuarsi nelle case della gente
durante la notte. Il termine "janara" significa infatti "porta" ma
altri la fanno derivare da "dianare", le donne sacerdotesse di Diana.
In epoca romana si erano infatti diffusi, in questi luoghi, i culti di
iside Ecate e Diana e l'imperatore Domiziano vi aveva fatto erigere un
tempio in loro onore. Nel suo saggio Della superstitiosa noce di
Benevento (1639, traduzione dall'originale in latino De Nuce Maga
Beneventana), il protomedico Beneventano Pietro Piperno, fa risalire la
leggenda delle streghe al VII secolo quando Benevento era capitale di
un ducato longobardo.
Sotto il duca Romualdo questi adoravano anche una vipera d'oro che si
diceva fosse alata o con due teste e anche questo culto era molto
legato a Iside perché la dea era capace di dominare i serpenti. Anche
nel beneventano arriva, nel periodo che va dal XV e il XVII secolo, la
mannaia impietosa degli inquisitori che torturarono e mandarono al rogo
molte donne accusate di stregoneria. Nell'archivio arcivescovile di
Benevento si dice che vi erano custoditi più di 200 verbali di questi
processi per stregoneria. Molti di questi documenti vennero poi
distrutti nel 1860 al termine del lungo periodo della sanguinosa caccia
alle strege per non infiammare le tendenze anti clericali e per non
rinfocolare il mito della strega. Altri documenti andarono distrutti
nei bombardamenti della seconda guerra mondiale. Ancora oggi nelle
credenze popolari, ora che i roghi si sono spenti, le persecuzioni sono
cadute nel silenzio e i capestri sono stati finalmente abbattuti, il
mito della strega continua a sopravvivere.
Benevento è conosciutissima anche per la sua storia legata ai
Longobardi, per la sua cucina rinomata, per il premio letterario
STREGA, i suoi musei e per il famosissimo liquore di Giuseppe Alberti,
un distillato di erbe composto con una ricetta segretissima che
comprende, tra le altre, anche erbe selvatiche del luogo. Un vero e
proprio elisir d'amore delle streghe. Si dice infatti che se una coppia
beve assieme un bicchierino di questo liquore, il loro amore durerà per
sempre. Questa è una zona sicuramente da indicare nella propria agenda
di viaggi, per poter visitare un luogo antico e pieno di storia e di
fascino. Un itinerario diverso dai soliti ma sicuramente appagante
sotto ogni suo aspetto. Visitando questa è una zona potrete scoprire
qualcosa di più sulla leggenda delle janare e dove si trovasse il noce
malefico sotto il quale esse si riunivano per dare vita ai loro loro
sabba e ai loro malefici. |
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