Il titolo originale dell'opera è
"Prophetia
Sancti Malachiae Archiepiscopi de Summis Pontificibus"
ed è attribuita all'arcivescovo Malachia, vissuto in
Irlanda nel lontano XII secolo. Il testo si compone di 112 motti
scritti in latino, concisi e criptici, associati ad una serie di
pontefici saliti al soglio di Pietro. Uno
solo di questi motti però è considerato il più importante dato che si
pensa debba riferirsi, sempre secondo Malachia, all'ultimo papa
della storia
della chiesa, un antipapa, che con le sue opere
condurrebbe
la chiesa e anche il mondo intero verso una ipotetica inevitabile e
catastrofica fine ...
Uso
il condizionale perché
non è ancora detta l'ultima parola.
Ricordate la fine del mondo paventata nell'anno 1000? O quella che si
diceva potesse essere annunciata dal calendario Maya? Ecco appunto, se
ne parlò tanto ma ogni volta ci siamo sempre dovuti ricredere,
rimandando nuovamente la data del fantomatico GAME OVER. E'
quindi vero che l'apparenza a volte inganna specie se ci lasciamo
trasportare dalla suggestione senza rifletterci troppo sopra.
Ad ogni nuovo conclave ecco però che si rinnova nuovamente l'antico
allarme per il tanto
paventato evento del giudizio universale che non a caso è anche il
soggetto magistralmente affrescato nella cappella Sistina,
il luogo dove si svolgono materialmente i lavori dei vari
conclavi. La maestosa
volta, bella ma dal cupo messaggio, incombe letteralmente
sulle
teste dei
cardinali che li sotto si apprestano a trovare l'ispirazione per
eleggere il nuovo successore di Pietro, ricerca vana senzai l'apporto
di un "contatto
valido" con l'illuminante spirito santo (...) che induce alla giusta
ispirazione per trovare il nome del prossimo papa da votare, senza la
quale si rischia
di
commettere errori fatali durante l'espressione del prezioso voto... (
Ma il
Medioevo, non era già finito da tempo? ) ...
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L'affresco del giudizio
universale rimanda forse a quell'oscuro
presagio da tenere sempre ben presente in frangenti
delicati come questi del conclave, proprio come evocato da
Malachia? Chi
può dirlo. Quello che è certo è che gli storici di qualsiasi epoca considerano questo testo
soltanto al pari di un ennesimo falso storico, creato appositamente per influenzare i lavori dei vari
conclavi che si verificano l'ungo tutto l'arco della storia della chiesa. Se ne deduce che, se diamo retta agli storici, la
tanto minacciata fine del mondo non dovrebbe avere luogo
nemmeno questa ennesima volta, ora che siamo appena usciti dai giorni del conclave.
Con
l'avvento di
internet la profezia di Malachia è stata letteralmente proiettata, con
la rinnovata forza della
suggestione umana, verso una diversa e
più ampia notorietà, quella stessa notorietà che gli fu letteralmente
negata in passato al momento della sua prima uscita. Se però gli
storici di ogni tempo non sono in errore, allora il testo di Malachia
potrebbe racchiuderebbe soltanto un
catastrofico monito esagerato o, ancora meglio, un messaggio forviante,
paragonabile ad
un
gigantesco ma inoffensivo spauracchio.
Il cristianesimo, compreso quello dei primordi, che fu imbastito dai pochi adepti appena emersi
dalle
catacombe romane dove si trovavano confinati,
si è
sempre fatto strada sfruttando l'arma del terrore e nessuno si tirava
indietro nemmeno quando erano costretti a ricorrere alla spada per
annientare
gli oppositori. Erano giunti sin da subito alla conclusione
che gli argomenti predicati erano in vero assai miseri e poveri e
quello della violenza, anche se estremo, era l'unico modo efficace che potevano applicare per imporsi pur sapendo che se la
verità nascosta dietro al fumoso concetto che andavano predicando
fosse riuscita ad emergere, tutta l'impalcatura di quell'imbastito barcollante che
poggiava su melma invece che su solide
fondamenta; poteva
in qualsiasi momento crollare e dissolversi nel nulla.
Tutte le storie manipolate e fors'anche travisate,
tratte da testimonianze di seconda
mano che arrivano persino da molto lontano senza essere sorrette dal
necessario supporto storico come quelle del cristianesimo; è normale che possano fare molta fatica a
stare in piedi se non vengono sostenute dall'escamotage della violenza.
Questa era l'unica soluzione possibile e praticabile che i cristiani
sin dal principio potessero adottare. Lo
scopo di tutto questo traccheggio, in fine, era solo quello di creare
un
nuovo impero a tavolino, un impero sia religioso che politico per
dargli maggiore spinta, ideato con lo scopo di scalzare le varie
realtà già preesistenti e per sostituirsi
ad esse, usurpando posti già occupati e per sopravvire il più possibile
generando anche tanta ricchezza da questa fonte insicura, una ricchezza
esageratamente sfarzosa e
strabordante, stomachevole se
associata ad un messaggio religioso. Il denaro
è risaputo quanto sia da
sempre considerato ( tra gli uomini ) come il potere più ambito efficace e
resistente. Il
testo di Malachia rientra in tutto questo contesto delirante e ciò
che ne consegue risulta assai comodo per la chiesa che
osserva in disparte e compiaciuta
il diffondersi di una nuova "fresco" ondata di rinnovato terrore, anche
perché le antiche minacce, oggi cadono ormai nel vuoto. Se una
delirante fine del mondo,
annunciata semplicemente da una
peregrina fumata nera o bianca, ben venga: il clero da calorosamente il
benvenuto ad
un
rigenerato e rinnovato interesse per tutto quel loro mondo proprio nel
momento in cui questo ultimo sembrava essersi disastrosamente
affievolito.
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I
lavori del recente conclave hanno attirato un seguito "da paura"
e sono stati in molti quelli che lo hanno seguito e che sono rimasti
letteralmente appiccicati alla tv o ad
altri più multimediali schermi, vinti da un'ansia simile a
quella di un più adrenalinico e trascinante concerto rock ( tutto
perfetto all'interno
di un anno giubilare iniziato in sordina ) dove i panni della star
principale vengono rivestiti dalla figura del nuovo pontefice in
persona. Ma le luci della ribalta
sono state rubate e divise con la tenera famigliola di gabbiani
ignari di tutto ciò che stava accadendo attorno al loro nido, costruito
proprio su quella porzione di tetto occupato anche dal famoso camino
delle
fumate ... e lo ammetto, io sono stata rapita più dall'agitarsi di
questi teneri
pennuti piuttosto che dall'ostentazione di quella umana pagliacciata.
Ora che gli echi del conclave si sono dissolti tutti tornano alla
propria vita e il vaticano dovrà studiarsi dell'altro per riaccendere
gli animi della massa rimasta, rispetto alle attese, un tantinello
delusa dal finale.
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Il catastrofico motto finale di Malachia molti lo associano a papa
Bergoglio, apostrofato anche come "il papa nero" in una delle tante quartine di Nostradamus.
Francesco
fu un Gesuita e in effetti il capo dell'ordine viene
comunemente indicato proprio con questo appellativo. Lo sapevate che è
da questo ordine che è stato preso lo spunto per la creazione delle SS
Naziste? ( Non c'entra nulla ma volevo condividere con voi la nota
curiosa ) ... Francesco viene
anche detto antipapa
e se con questo termine si intende
una figura di papa diversa da tutte quelle degli altri che lo hanno
preceduto, allora si, questa è un'affermazione
rispondente al vero.
Il papa della tradizione è visto come un essere
più divino che umano,
al di sopra di tutto e di tutti e
Francesco non lo si può minimamente confondere con questa distorta visione di
figura papale
rimasta ancorata al medioevo.
Il
suo
comportamento era schietto e semplice e non
aveva nulla da spartire con la millantata divinità dei pontefici che
lo hanno preceduto. Forse
è stato proprio questo suo incedere da "anticonformista" e
"rivoluzionario" che alla fine ha contribuito ad essere fortemente
odiato dai "suoi" e, ancor di più, quando, dall'interno, ha iniziato a
modificare e smantellare svariate regole secolari non più al passo con
i tempi e tutti si sono finalmente resi
conto, a cagione di questo suo modo di
essere, che iniziava a risultava assai pericoloso. Seguito dalle
persone, credenti o meno che
fossero e molto più amato della stessa chiesa che diversamente rappresentava.
Aveva iniziato a "svecchiare" la chiesa
per farla ritornare con i piedi per terra. Lui aveva aperto le braccia
ai poveri, ai "diversi" ( diversi da chi??? ) auspicando un felice
ritorno alla povertà della chiesa abbassando, tanto per
cominciare, lo stipendio dei cardinali. Ha aperto le porte del vaticano
alle donne affermando persino che la chiesa "era donna". Tale frase deve aver fatto stramazzare a terra tanti vescovi,
cardinali e preti bigotti, proprio nel momento che esponeva pubblicamente questo suo
moderno punto di vista con il suo solito sorriso. Lui aveva tentato di mettere mano, anche se ostacolato,
alla piaga puzzolente dei preti che praticanoi il "passatempo"
disgustoso
della pedofilia per non parlare poi di tutte le altre riforme
che purtroppo sono rimaste incompiute, stroncate con l'approssimarsi
della sua forse troppo precoce morte ...
In merito a questo ci sarebbe
da aprire un altro capitolo ma non lo farò adesso e in questa sede
anche se
spero che molti di voi, che ancora state continuando a leggere,
possiate sintonizzarvi sulla mia stessa lunghezza d'onda e giungere
tutti assieme alla medesima conclusione ... Francesco era veramente un antipapa, una figura
diversissima dai papi-divinità tradizionali ma francamente
non vedo come tutto questo possa essere considerato in modo
dispregiativo o come un grande difetto.
“In persecutione extrema S.R.E.
sedebit”, ovvero "Siederà
durante l'ultima persecuzione della santa romana chiesa", aveva detto
Malachia. Si riferiva all'ultimo papa e all'atmosfera entro la quale
portava faticosamente avanti il suo magistero, all'aria che da troppo tempo si respira
all'interno di quel palazzone pieno di divisioni e scosso da guerre intestine, accecati
come sono tutti quanti e impastati nella cupidigia e nella brama di
sempre maggior potere, ricolmi di "peccati" e che in fine si comportano
come un branco di cani ringhianti che si litigano l'osso.
Tutto questo
è anche la causa della "diaspora" dei fedeli "sdubbiati".Ecco
le molte tribolazioni citate da Malachia. Lui aveva iniziato a
smantellare dall'intero il torbido carrozzone. Francesco
ha portato
giustamente una ventata di “scompiglio” dentro quel palazzone pieno di
muffa che fa
capo alla cristianità e dove lui si
rifiutò persino di abitare sin dall'inizio del suo pontificato. La
città
distrutta dei sette colli forse è proprio la città vaticana e i
"giudicati dal terribile giudice" sono identificabili nella figura di
tutti quelli che per troppi anni al solo scopo di lucro, hanno
governato malamente snaturando
in toto il significato della originaria traballante dottrina.
Malachia, sempre seguendo uesta mia
personale rilettura, si poteva benissimo riferire non alla fine del
mondo intero ma
piuttosto alla fine di "quel" piccolo mondo in particolare. Chi viene
dopo Francesco
avrà molto da "ripristinare" ( avete visto come Leone ama quel
baciamano che Francesco rifiutava? ) ma anche ben poco da
aggiungere a tutta questa storia. Se tanto mi da tanto lui proverà a
rivogare ancora ai suoi fedeli quell'antica maleodorante zuppa vaticana
di un tempo che all'oggi risulta ormai immangiabile e sgradita.
Ma
saranno allora gli stessi fedeli a giudicarli tutti senza scomodare
l'ALTISSIMO in persona e forse anche a voltargli le spalle per
ricacciarli, tutti quanti, in quelle umide
catacombe da cui tutto ebbe inizio.
BETH
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La famigliola dei gabbiani che ha "SEGUITO" il conclave,
o meglio, che difendevano solo il loro pulcino.
Immagine LA STAMPA

Ii gabbiano super star del conclave
di vedetta sul tetto della Cappella Sistina ...
Immagine LA REPUBBLICA

Papa Bergoglio/Francesco - Immagine RECENSIAMO MUSICA
Il suo pontificato è durato 12 anni, dal 2013 al 2025 e per sua volontà è stato sepolto a Santa Maria Maggiore
a spese di un "ignoto benefattore" snobbando ancora una volta
il palazzone del vaticano dove non dormì nemmeno una notte
in tutti gli anni che è rimasto in carica.

Esempio di catacombe romane e qui sotto
il palazzone vaticano sovrastato da ombre scure.
Immagini Deviantart

Informatevi e troveretele in giro i riscontri e prove.
Le accuse mosse contro papa Leone in merito a un fatto (uno solo?) di
quando si trovava in Perù e ancora non era papa, tra una cavalcata a
dorso di mulo e un "pediluvio" nelle alluvioni (come visto in TV), di non aver preso alcun provvedimento contro un prete pedofilo e per aver invece offerto a questo soggetto
(se non erro Ray è il suo cognome) "asilo e rifugio" a piede libero ...
e fu solo "monitorato" affinché non commettesse di nuovo il fatto .. Ma
"ovviamente" la storia, così è stato detto, venne "amplificate"
solo per ragioni di rivalità interne alla chiesa da parte di ex
membri del clero in conflitto che hanno riportato, la brutta vicenda in
questione, in modo parziale favorendo così a creare un
clima di falso sospetto ... Non ce ne stupiamo. Una delle regole interne al "carrozzone" è così confermata.
Un vecchio detto recita: "una mano l'ava l'altra e tutte e due lavano il viso"... Chi ha orecchie per intendere, intenda. |
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Motto di San Francesco d'Assisi:
"Agli occhi di Dio l'uomo vale realmente quel che vale e niente di
più.
Non appoggiarti all'uomo; deve morire. Non appoggiarti
all'albero: deve seccare. Non appoggiarti al muro: deve crollare.
Appoggiati a Dio, a Dio soltanto". |
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