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Molto
probabilmente esse non sapevano per
quale meccanismo una certa pianta trattata in un certo modo desse i
risultati che effettivamente dava. Lo sapevano e basta, semplicemente,
seguendo loro stesse quello che a loro volta avevano imparato da altre
donne di famiglia. Queste signore ( a volte analfabete ma sempre
sapienti ) venivano chiamate erbaiole, e mettevano in pratica quanto
sapevano ogni volta ve ne fosse bisogno. Erano
vere e proprie guaritrici del corpo e dello spirito, levavano anche il
malocchio e, buon per loro, raggiungevano età ragguardevoli
proprio grazie a quelle loro conoscenze relative alle virtù delle erbe
e delle radici. Seguivano le fasi lunari ( indispensabili per la
raccolta e le preparazioni ) ed era proprio li, nel contatto ravvicinato
e nell'amore che esse nutrivano per la natura, che risiedeva la loro
grande forza. Sono valori, questi, che oggi
vengono purtroppo trascurati la natura che ci ospita e ci fornisce
disinteressatamente ogni rimedio per ogni male.
Parte del patrimonio verbale di queste sapienti donne, è custodito nel mio cuore come un dono prezioso. Sarebbe molto bello se, passato questo periodo incerto vissuto dall'umanità, incerto spiritualmente e tormentato politicamente, tornasse nello spirito e nel cuore delle persone la voglia di riprendersi SE STESSI, di riappropriarsi di quei valori e di quelle ricchezze rimaste latenti e addormentate nelle campagne, nella saggezza delle STREGHE DI CAMPAGNA; per vivere meglio, per vivere a lungo, per vivere in equilibrio con le foze naturali. La raccolta e la conservazione e l'utilizzo delle erbe Raccogliere o comprare le piante, le radici, la corteccia o le bacche durante la fase di luna crescente, in una giornata che ricade sotto il dominio del pianeta che domina la pianta stessa. Non procurarsele mai se la giornata è cupa e minaccia temporali. Le ore più propizie sono quelle comprese tra le undici e il mezzogiorno o fra le diciassette e le diciotto del pomeriggio. Lasciatere essiccare le piante per qualche giorno, qualora fossero raccolte fresche, messe a capo in giù e appese in alto e poi riporle in un vaso di vetro su cui applicare un'etichetta con su scritto il nome della pianta e la data del raccolto o dell'acquisto. Le piante e gli altri vegetali così riposti e catalogati saranno a disposizione per le preparazioni future. Le piante vanno rinnovate ogni notte di S.Giovanni ( data in cui si bruciano quelle vecchie ) ad esclusione di quelle più particolari e rare ( oltre che costose ) come ad esempio la mandragora o l'artiglio del diavolo che vanno gelosamente conservate. Attenzione a non ingerire la mandragora perché è altamente tossica e velenosa. Prima di usare una pianta caricarla con il proprio magnetismo personale imponendovi al di sopra le mani.
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