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san tommaso vangeli apocrifi
IL QUINTO VANGELO
Il Vangelo di Tommaso

Non stupitevi se in Bethelux trovate pagine che tendono ad essere "anti-chiesa" e altre che trattano dei Vangeli, Apocrifi si ma pur sempre Vangeli. Non ci siamo fatti qualche quartino di vino in più e nemmeno abbiamo cambiato bandiera, tranquilli, è tutto a posto; è solo che siamo esoteristi e i nostri occhi sono aperti su qualsiasi mondo e andiamo alla ricerca della "Sophia", della conoscenza, ovunque si possa nascondere, anche se pensiamo che tra le antiche pagine de i vangeli ci sia ben poco di utile da estrapolare e che tutto il concetto iniziale, qualsiasi fosse, dopo secoli oggi sia così tanto ingarbugliato e rimaneggiato da risultare del tutto incomprensibile.
Noi dubitiamo che il Cristo, almeno così come viene tramandato da secoli, sia stata una figura reale e quindi dubitiano anche, di conseguenza, della sua crocifissione. I preti hanno costruito sopra questo fatto torbido ( la morte di un uomo giustiziato ) un impero che affonda le sue radici nel sudiciume che si è creato in seguito ( vedi I VIZI E LE POCHE VIRTU' DEL VATICANO sempre qui in Argomenti e misteri ). Che ci possiamo fare, ma in fondo è solo se si dubita che si giunge alla verità. Se c'è ...
Negli Atti di Tommaso, il più importante degli scritti apocrifi scartati dalla chiesa e attribuiti all'apostolo dubitante per eccellenza, si racconta che nella divisione a sorte fatta a Gerusalemme, delle terre in cui andare in missione a spargere la dottrina, a Tommaso fosse toccata l'India. Infatti sono tantissimi i segni che in terra indiana vengono conservati di un suo passaggio ( insieme a Matteo ).
Ne parlano nei primi secoli Ambrogio, Paolino, Gerolamo: Tommaso sarebbe sbarcato a Mylapore, l'attuale Madras, dove avrebbe subito il martirio e dove ancora oggi si venera la sua tomba. I segni di una presenza cristiana in India, del resto, sono numerosi. Al concilio di Nicea del 325 era presente un vescovo Giovanni, un siro caldeo proveniente dall'India e  ancora oggi esiste nella regione di Malabar, nel sud dell'India, una tradizione di cristiani che usano per la liturgia la lingua siriaca.
Nella primavera del 1945 a circa 60 Km. da Luxor, due contadini rinvennero nella sabbia una giara d'argilla e da questa venne prelevata una "brocca" di dimensioni contenute. Eravamo nell'era dell'Acquario e gli antichi avevano promesso che quest'era avrebbe preannunciato la scoperta di antiche rivelazioni che il mondo prima di allora non savrebbe stato capace di comprendere. Gli antichi chiamano la costellazione dell'Acquario "La Brocca" e da una brocca rinvenuta accidentalmente viene portato alla luce un rotolo di lino cerato e bitumato. Venne srotolato e ne uscirono molti manoscritti. Quest'ultimi vennero denominati i codici di Nag-Hammadi, alcuni di questi vennero distrutti o buttati, altri in condizioni migliori vennero invece venduti a dei rigattieri e, successivamente, il museo copto del Cairo comprò e raccolse diversi di questi rotoli.
Una parte di essi andarono invece all'Istituto Jung di Zurigo. Finalmente gli studiosi di questi due istituti, il museo del Cairo e l'istituto di Zurigo, tradussero le antichissime scritture dai caratteri copto-grecizzanti. Dei 13 codici originariamente composti da più di 1350 pagine ne perverranno 1130. Quasi tutti i codici hanno una legatura di cuoio e risalgono alla fine del I° secolo d.C. Sono traduzioni in copto di manoscriti più antichi che si presume stilati in aramaico.
Tra questi vi è il "Vangelo secondo Tommaso" certamente il più antico tra i vangeli conosciuti sino ad ora, e impropriamente, viene denominato anche il quinto vangelo. Vi sono, in questo documento, frasi del Cristo inedite che rendono la sua figura diversa da quella adottata dal mondo cattolico.
Egli non vince la forza del mondo servendosi del dolore ma bensì utilizzando l'arma della Conoscenza, quella Cosmica, Eterna, che non subisce l'usura del tempo. Questo vangelo contiene 114 detti in forma arcaica e testimonia le parole che Gesù rivelò a Tommaso ed è una delle più antiche testimonianze scritte della tradizione cristana e la datano nella metà del I° secolo d.C.
Questi antichi documenti, inoltre, pare che fossero appartenuti ad una ristretta comunità visto che il copto era una lingua poco diffusa in Egitto e conosciuta solo da una limitata cerchia di eruditi e quasi sicuramente di diretta estrazione gnostica, ciò spiega la totale estraneità al mondo ebraico-cristiano di questi scritti. Non vi sono comunque dubbi sull'autenticità del Vangelo secondo Tommaso, a conferma di ciò basterà sapere che fin dal 1897, in località di Ossirinco, nel Medio Egitto, furono rivenuti 2 frammenti di papiri ( più un terzo ritrovato nel 1903 ) che contengono frasi, in greco, del testo copto del Vangelo di Tommaso, inoltre il papiro n° 654 riporta il titolo ed il nome di Tommaso.
Il Cristo che leggiamo nel Vangelo di Tommaso è vicinissimo all'Induismo, al Buddismo, al Sufismo, non incita allo sterile sacrificio, ma semmai ad una consapevole ricerca della propria divinità, affinché la carne ridiventi Spirito. Forse così siamo più vicini alla verità se scaviamo sotto le macerie di millenarie menzogne. Questo spiega il perchè la chiesa lo abbia scartato, predicava tutto il contrario di ciò che la chiesa ha tramandato. Questo Vangelo lo si può trovare in commercio ( almeno c'era, lo vendevo in negozio ) e anche in Internet basta solo cercare un po. Ma vale la pena di darci una "sbirciatina".
candela





kuthumadierks

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Trattieniti perciò, nel frattempo,
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