La Porta Alchemica o Porta Ermetica a Roma
La
porta ermetica è un'opera del famoso maestro di scienze esoteriche
Massimiliano di Palombara, probabilmente inserita un tempo nei pressi
del giardino della sua villa Romana che oggi non esiste più. L'ingresso
non conduce più da nessuna parte, è divenuta una porta cieca, collocata
lontana della sua posizione originale ma resta comunque una sapiente
miscela di tradizione ermetica ed alchemica che sottolinea la grande e
profonda conoscenze occulta del Palombara.
Guardando le incisioni della porta si comprende subito che essa è un
passaggio riservato solo all'iniziato che afferra il significato delle
numerose simbologie. Non a caso, in epoca successiva al suo
collocamento in quel luogo, ai lati della porta vengono posti due
guardiani di pietra raffiguranti il Dio Bes,
una
divinità dell'antico Egitto che incarna la figura di un demone
con l'aspetto di un vecchio, barbuto e saggio che usava la sua
bruttezza per spaventare gli
spiriti maligni.
Strutturalmente appare molto semplice, se non per lo stemma che la
sovrasta in cui ritroviamo un doppio cerchio ( tipico nella struttura
dei talismani ) contenente due triangoli con i vertici l'uno opposto
all'altro ( stella di davide ), l'unione dei contrari, la forza
equilibratrice, ed infine un alro cerchio più piccolo sovrastato da una
croce. In questo caso la simbologia è maggiormente alchemica, la croce
indica la riuscita di una operazione mentre il cerchio è il caos
universale da cui tutto ha origine e in cui tutto finisce ( ouroboros
).
In questo caso la croce sovrasta il cerchio quindi si parla di un
agente trionfante. Inoltre questo è il simbolo dell'Antimonio.
All'interno del cerchio principale, il più grande, troviamo inciso:
Tria sunt mirabilia deus et homo mater et virgo trinus et unus
Tre sono i misteri: Dio e Uomo, madre e vergine, trino e uno.
Mentre all'interno del cerchio dell'Antimonio troviamo la scritta:
Centrum in trigono centri
Il centro è nel triangolo centrale inevitabile il collegamento con
tutti i principi legati all'importanza della trinità, sia sotto
l'aspetto cabalistico ( la corona, l'intelletto e la sapienza ) sia
nella composizione più "classica" in cui troviamo lo sposo, la sposa e
il figlio. Centale alla porta, subito sotto lo stemma troviamo la
scritta ebraica:
Ruach Elohim Lo spirito vitale di Dio.
Ee subito sotto vediamo il primo avvertimento al visitatore:
Horti magici ingressum hesperius custodit draco et sine alcide
colchicas delicias non gustasset Jason.
Il drago della notte custodisce l'ingresso del giardino magico e senza
Alcide Giasone non avrebbe gustato le delizie della Colchide. Si fa
riferimento al fatto che se Giasone non fosse stato sorretto dalla
forza di Ercole non avrebbe raggiunto il giardino che contiene l'Oro
del sapere. Sul lato sinistro troviamo il simbolo del Piombo, associato
alla nigredo e al pianeta di saturno.
Quando in tua domo nigri corvi parturiente albas columbas tunc
vocaberis sapiens
Quando nella tua casa neri corvi partoriranno bianche colombe allora
sarai chiamato saggio.
L'incisione fà riferimento al processo alchemico di trasmutazione dalla
nigredo all'albedo. Subito sotto è impresso il simbolo di marte e la
scritta:
Qui scit comburere aqua et lavare igne facit de terra coelum et de
coelo terram pretiosam.
Chi sa bruciare con l'acqua e lavare con il fuoco fa della terra un
cielo e del cielo una terra preziosa.
Il Fuoco come agente utile per la trasmutazione alchemica, il fuoco
sacro che giace nel profondo di ciascun essere vivente.
Lo stipite sinistro si conclude con il simbolo dell'Argento Vivo o
mercurio filosofale e l'incisione:
Azot et ignis dealbando latonam veniet sine veste Diana
La purificazione di Latona da parte dell'azoto e del Fuoco genererà
Diana senza veste.
L'azoto e il fuoco purificano Diana che in questo caso rappresenta
l'argento e il simbolo della Luna. In questo caso avviene un
cambiamento di stato dal punto di partenza, un elevazione, un
miglioramento rispetto alla forma precedente.
Lo stipite destro è in perfetta contrapposizione con quello sinistro,
il Piombo di Saturno si controbilancia quindi allo Stagno di Giove e
l'iscrizione riporta:
Diameter spherae thau circuli crux orbis non orbis prosunt.
Il diametro della sfera il tau del cerchio la croce dell'orbita non
giovano ai ciechi.
Si ribadisce il concetto che le scienze ermetiche sono riservate al
solo sapiente che è in grado vedere oltre senza fermarsi alle
apparenze. Al centro troviamo il simbolo di venere l'opposto a marte.
Lo sposo e la sposa, il maschile e il femminile che si legano e si
fondono, e subito sottostante l'epigrafe:
Si feceris volare terram super caput tuum eius pennis aquas torrentium
convertes in petram
Se avrai fatto volare la terra sopra la tua testa con le sue penne
tramuterai le acque dei torrenti in pietra.
In questa fase il processo alchemico giunge ad un passo fondamentale,
tutto quello che è fisso diventa volatile e allo stesso modo il
volatile diventa fisso. Quello che la simbologia mostra come il Leone
alato, il mercurio volatile. Lo stipite destro conclude con il simbolo
del sole e quindi dell'oro alchemico. Il processo è giunto a
conclusione e ha generato il Corpus incorruptibile, l'illuminato e la
frase riportata lo conferma:
Filius noster mortuus vivit rex ab igne redit et coniugio gaudet
occulto
Il figlio nostro morto vive torna re dal fuoco e gode delle nozze
occulte.
La morte è inevitabile per la rinascita, il fuoco ha purificato l'uomo
e l'ha fatto risorgere come la fenice, si è disciolto per poi
ricoagularsi rinnovato. La porta ermetica conclude alla sua base con
gli ultimi due insegnamenti rivolti all'iniziato. L'uno è:
Si sedes non is
Se siedi non procedi
L'ozio è il veleno di qualsiasi operazione e che solo con la volontà e
l'azione si possono ottenere dei risultati. L'altro invece recita:
Est opus occultam veri sophi aperire terram ut germinet salutem pro
populo
E' opera occulta del vero saggio è aprire la terra perché germini la
salvezza per il popolo.
Tutto ha origine nella terra e in quella bisogna tornare per
comprendere la verità e salvare il popolo formato da coloro che ancora
non vedono.
Forse che il Marchese avesse voluto indicare con questa nisteriosa
porta che lui era riuscito nella Grande Opera ed aveva creato L'oro
Filosofico?
Lui o qualcuno degli iniziati che visitavano il suo giardino membri,
anche essi, dei circoli esoterici dell'epoca.
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