Quella
cosa che l'uomo chiama Magia possiede molte regole e nessuna.
E non è
una contraddizione in termini.
La Magia, quella vera, si
trova all'interno di tutti
gli esseri viventi che siano essi umani, animali, piante,
pietre ecc..
si manifesta, nell'uomo che non la coltiva, in un modo
istintuale e automatico in risposta a
certe situazioni o
stimoli esterni tanto che essa viene
spesso usata, per
conseguenza, in modo
errato non sapendo quali siano i meccanismi che la innescano e la
possono rendere
manifesta. Ciò
avviene perché la magia è qualcosa di assolutamente naturale e
dimorante in
noi tanto che non riusciamo a riconoscerla e non vi
facciamo nemmeno caso quando inconsciamente la applichiamo e la
scambiamo per tutt'altro. Molti
non credono di possedere
questo “dono” e soprattutto non
credono che possa esistere sotto una forma così semplice ed
efficace. Si pensa infatti erroneamente che
la magia debba essere qualcosa di nascosto, lontano da
noi e inaccessibile alla maggior parte
delle persone e anche che, per
conseguenza, si debba faticare per trovarla e conquistarla. Niente di
più falso.
Essa
rappresenta una
delle tante facoltà
naturali che
ereditiamo dalla vita. L'errore
più grosso che qualcuno commette è
andarsela a cercare
altrove, in altri luoghi, lontano,
nei posti più sperduti e strani. Eppure essa è qui dentro di noi e
attende solo
che ci rendiamo finalmente conto della sua esistenza per
affinarla e usarla con profitto. Una
traccia su cosa essa sia e dove risieda la possiamo trovare negli
scritti dagli antichi alchimisti che
affermavano:
la pietra filosofale ( paragonabile alla magia e capace
di grandi
prodigi ) “
si trova nella polvere delle strade e per
questo viene da tutti ignorata e
calpestata “.
Oppure ancora, “essa si trova nelle mani dei
fanciulli”. Queste frasi nascondono un significato illuminante e
vogliono indicare che si tratta di
qualcosa di semplice e comune oltre che
assolutamente alla nostra portata ( alla
portata di tutti coloro che desiderano portarla allo scoperto )
e si trova sotto i nostri increduli occhi. Un
tempo si diceva che per nascondere
qualcosa la si doveva mettere
in bella vista, ed è vero,
perché così facendo non sarà mai trovata dato che l'uomo, per sua
natura, non
concepisce la semplicità nelle cose e
preferisce complicarsi la vita tanto che,
con questo atteggiamento, l'uomo senza
volerlo se ne allontana. In
principio è più che normale
non sapere
che cosa essa sia e molti vanno alla sua ricerca alla cieca, pensando
che
possa trovarsi all'interno di strani
rituali e che in quelle azioni e in quelle formule
risieda effettivamente il suo potere. Ma ciò non è vero. I
rituali rivestono effettivamente la loro importanza anche
se non bastano da soli a creare nella realtà oggettiva quanto si
desidera. Molti se ne saranno già
accorti quando mettono in pratica dei riti e non
ne escono i frutti sperati.
Questo non vuol dire che la magia non “funziona” o non esista,
vuol solo dire che abbiamo saltato un passo fondamentale: non abbiamo
inserito quell'ingrediente
capace di innescare
una serie di reazioni a catena nella materia che ci circonda. Prima
della pratica viene la teoria,
diceva il grande esoterico Papus e questo è
assolutamente vero. Noi
siamo materia che vive nella materia ed è con
gli strumenti materiali che abbiamo a disposizione che
possiamo gestire la magia in modo
corretto, incanalando attraverso le azioni del rito la
nostra attenzione sull'intenzione e il desiderio che ci ha spinto ad
operare e però, se non sappiamo quale sia la “vera
spinta” che fa accadere le cose, qualsiasi rituale rimane purtroppo
sterile e non produce il benché minimo
cambiamento, oppure il cambiamento si
verifica, ma è di minima portata e
non non riesce ad essere durevole. Ogni “strumento” usato all'interno
di un
rituale ( incensi, candele, formule ecc ) possiedono
un suo potere
naturale anche se non
sufficiente se impiegato da solo
nell'Arte della “creazione” (
questo in sintesi è
l'Arte Magica, creare e dirigere
) e ciò che spesso manca a completare
l'opera è qualcosa che va ben oltre il
bel rito bene “apparecchiato” dato che esso è utile solo allo scopo di
fare “colpo” sulla nostra coscienza, stimolare
la nostra concentrazione per far
uscire dall'interno di noi il “vero” agente magico capace di creare e
generare qualsiasi
cosa nella realtà malleabile. Perché è così
va vista la realtà. Una cosa che si può plasmare, cambiare, e di fronte
alla quale non ci si deve arrestare, non la si deve accettare se non ci
piace. La realtà, così
chiamata, non è per nulla immobile o
fissa o inevitabile. Si deve giungere a questa intima e ferma
conclusione
per aver modo di modificare qualsiasi questione
che ci risulta insoddisfacente.
Se
non ci mostrano
deboli di fronte a ciò che “si
vede” consci
del fatto che tutto ciò in
realtà è solo fumo e illusione; allora abbiamo
compiuto il primo fondamentale passo: abbiamo
trasformato
l'aspetto mentale ed emotivo
con il quale affrontare le questioni sapendo che, se così non
facessimo, tutto ci risucchierebbe in un vortice di
insicurezze e
paure deleterie ad ogni lavoro magico e tutto questo al fine
“feconderebbe” la
realtà rendendola da instabile e malleabile in stabile e spessa. Cosa
questa che il mago deve
assolutamente evitare per
poter procedere nel suo lavoro. La
vita è un'equazione alchemica. Per così dire un postulato. Se
accettiamo ciò che
viviamo e lasciamo che le emozioni più cupe ci disturbino l'anima
procede verso la sua dissoluzione
mentre invece, se puntiamo i piedi e togliamo valore alle cose
spiacevoli; smettiamo di soffrirne
inutilmente e ci mettiamo nella giusta condizione di trasmutare
e sublimare. Dal il primo pensiero scaturito dal una mente superiore
tutto venne creato. Vorremmo evitare
la parola Dio ma è inevitabile anche perché per Dio,
ovviamente, qui si intende la
forza primigenia che è totalmente avulsa da qualsiasi espressione umana
comparabile ad un dio terreno che
ne è solo il suo imperfetto e pallido riflesso. Il linguaggio corretto
da usare è quello figurato. Dal pensiero di questa mente superiore
tutto ha avuto origine ivi compreso
l'uomo, che possiede questo
stesso "potere" insito in se stesso. Attraverso questa mirabile
macchina-corpo sappiamo che essa è il prodotto del potere dell'Alto e
del
Basso uniti e posti in equilibrio e solo attraverso di essa si ottiene
il
dominio dell'esistenza.
Noi
siamo più di ciò che
crediamo di essere e nessuno è escluso.
Dobbiamo metterci nella condizione di cogliere
le nostre facoltà sopite, vederle e usarle perché loro sono li, sono
sempre state in noi in attesa del
nostro intimo risveglio per trasmutare cose e materia. Dato che lo
possiamo fare, perché non farlo? I
"prodigi" non nascono e non provengono da
“fuori” ma bensì da
“dentro” di noi. Se
nella materia giungiamo ad essere capaci di creare un qualsiasi
tipo di mutamento, se comprendiamo
il meccanismo che si trova dietro a tale trasformazione e lo
possiamo ovviamente ripetere, significa
che stiamo impiegando con profitto le nostre doti innate e
in un modo concreto e perfetto, senza
limitazioni, vuol dire che lasciamo agire e intervenire sulle cose il
potere dell'immateriale. Gli
Alchimisti dicevano ancora:
“chi crea l'oro è colui che verso
l'oro non nutre più alcun interesse”.
Questo vuol dire che se
vogliamo cambiare una realtà che ci appare negativa non dobbiamo fare
altro che smettere di considerarla sotto una forma deludente e
svincolarci da essa, toglierle qualsiasi dominio su di noi, per
trasmutarla poi in qualcosa di
diverso e decisamente più appagante. La
realtà, ogni realtà, esiste ed è suscettibile di
cambiamento e quindi, al fine, perché nutrirla con le nostre smanie per
renderla veramente
tangibile e solida?
E
sempre parafrasando il Grande Ermete Trismegisto:
“Ascende
dalla terra al cielo e ridiscende in terra raccogliendo le forze
delle cose superiori ed inferiori. Tu avrai con questo mezzo fatta la
gloria del mondo e
epperciò ogni oscurità andrà lungi da te. È
la forza forte di ogni forza, perché vincerà tutto quel che è
sottile e penetrerà tutto quello che è solido e
spesso. È
in questo modo che il Mondo fu creato. “
"Ed
è in questo modo che il mago deve
procedere e attraendo,
guidando, modellando le cose e gli eventi in modo che l'idea possa
avere definita e tangibile manifestazione.” Parole del Conte di
Saint-Jermain.
Se
facciamo questo abbiamo trovato la chiave che
permetterà ad un rito di essere vincente ma solo iniziando a sublimare
per prima cosa noi stessi. Siamo fatti di materia viva e viviamo
immersi nella materia vivente perché è
alla materia che fu
affidato l'uomo per maturare. Per questo
motivo essa esercita su di noi una sorta di “possesso” che sarà
doveroso “allentare” se vogliamo “riportare
in equilibrio carne e spirito così come
in origine fu pensato per noi”.
In Sanscrito mago significa "grande,
elevato, saggio in senso spirituale" e questo è il fine ultimo
da raggiungere, avere la comprensione più elevata della nostra
esistenza e
dei meccanismi che la regolano. Quando giungeremo a comprendere tutto
questo con il cuore e non solo con
l'intelletto nulla sarà
più fuori della nostra portata, tutto diverrà possibile e semplice e
potremo trasformare la nostra vita nel personale "paradiso
in terra", così come dicevano gli antichi e saggi Alchimisti.
BETH
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